Il gioco d'azzardo illegale dilaga in Italia durante la pandemia

Il gioco d'azzardo illegale dilaga in Italia durante la pandemia

Era dall’avvento delle scommesse legali in Italia, che nel Belpaese non si parlava più di gioco d’azzardo illegale. Una piaga che imperversava e a cui lo Stato aveva saputo porre un freno concedendo le concessioni alle varie società di scommesse, affinché si potesse finalmente giocare alla luce del sole e protetti da legge certe. La situazione, però, è ricominciata a farsi nebulosa complice l’arrivo del Covid-19, che ha dato nuovo impulso al gioco illegale.

Il rapporto, che è stato presentato a metà novembre 2021 al Senato, stima il fatturato del gioco d'azzardo illegale nel 2020 in 18 miliardi di euro. Ciò ha segnato un aumento significativo rispetto alla stima del 2019 di 12 miliardi di euro, con Lottomatica che ha avvertito che il mercato illegale potrebbe superare i 20 miliardi di euro entro la fine del 2021.

Il rapporto prosegue asserendo che questa situazione ha portato all'intensificarsi degli interventi da parte delle autorità italiane negli ultimi mesi. Tra gennaio 2020 e aprile 2021, una volta ogni tre giorni è stata scoperta un’agenzia di gioco illegale. In questo periodo, sono state condotte 145 indagini dalla polizia e 1.000 persone sono state segnalate alle forze dell'ordine, rispetto alle 493 del 2019.

CROLLO DEL FATTURATO DEL GIOCO LEGALE

Mauro Maria Marino, senatore e presidente della Commissione parlamentare d'inchiesta sul gioco illegale, ha affermato che i risultati hanno mostrato la necessità di un ripensamento delle normative sul gioco d'azzardo del paese. La maggior parte delle persone che hanno risposto a un sondaggio condotto nell'ambito del rapporto sembrava essere della stessa opinione.

Il sondaggio ha rilevato che l'83,6% degli intervistati ritiene che il governo dovrebbe assumersi la responsabilità di regolamentare e gestire il mercato dei giochi, garantendo che la protezione dei consumatori e della comunità rimanga la priorità.

La maggioranza (59,8%) era anche dell'opinione che sanzioni aggressive per il gioco legale avrebbero solo causato un aumento del numero di persone che giocano illegalmente, mentre il 28,9% riteneva che un divieto assoluto di gioco ridurrebbe il numero di giocatori e avvantaggerebbe la salute pubblica.

«Dobbiamo puntare sulla qualità della regolamentazione e uniformare la normativa di settore a livello nazionale, superando così la sovrapposizione di tante norme in conflitto tra loro», ha affermato Marino.

In questo senso ci sono alcuni aspetti con cui confrontarsi per realizzare una vera riforma del settore – in particolare i temi del gioco on line, del gioco illegale e della dimensione complessiva del settore del gioco che è stato fortemente colpito dalle chiusure durante il Covid”.

Il rapporto ha anche evidenziato l'impatto della pandemia sull'industria del gioco d'azzardo legale in Italia. La raccolta complessiva è scesa di 22,2 miliardi di euro; le vincite dei giocatori sono diminuite di 15,7 miliardi di euro; i soldi raccolti dalle autorità fiscali sono diminuiti di 4,1 miliardi di euro e le entrate dell'operatore sono diminuite di 2,3 miliardi di euro.

Le entrate del gioco terrestre sono diminuite di 35 miliardi di euro, il che significa che un aumento di 12,8 miliardi di euro delle entrate del gioco online non è stato sufficiente per compensare la chiusura causata da Covid-19.

UN GIOCO PIÙ CONSAPEVOLE E RESPONSABILE

Il rapporto ha anche rilevato la mancanza di uno sforzo coordinato da parte dello Stato per affrontare il problema della dipendenza dal gioco. È stato suggerito di dare priorità a una rete integrata di sostegno alla dipendenza dal gioco, in modo da creare un sistema di protezione e risposta all'emergenza per i giocatori a rischio.

Ciò è stato particolarmente importante per gli intervistati, l'81,7% dei quali ha affermato che lo Stato dovrebbe essere responsabile della sensibilizzazione e dell'informazione dei giocatori sui rischi della dipendenza dal gioco.

«Il Rapporto Lottomatica-Censis ci offre dati importanti per comprendere la strategia del legislatore ed elimina molti pregiudizi su una questione che riguarda più la sfera culturale che quella giuridica», ha aggiunto Paola Severino, docente di Diritto penale alla Luiss Guido Carli.

Regolare efficacemente il gioco significa sottrarre grosse fette di mercato alle mafie e alla criminalità. Il nostro Paese deve rafforzare sempre più il partenariato tra autorità pubbliche di vigilanza e legittimi operatori del sistema al fine di individuare rapidamente flussi di denaro illeciti e contrastare efficacemente l'ingresso di capitali e interessi criminali nell'economia legale».